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Il M° Franco Scalas è senza alcun dubbio il pioniere del Kung Fu, prima di Okinawa e poi Shaolin,in Sardegna. Agli inizi degli anni settanta ha aperto la prima scuola di Kung Fu, nella quale si sono formati tantissimi insegnanti, e ha tenuto fede ai più grandi veri maestri di kung Fu praticando con la massima riservatezza e umiltà, qualità possedute solo dai veri cultori di questa nobile arte. Si riporta il primo articolo sul Kung Fu in Sardegna apparso nella rivista specializzata "Banzai" del 1978.

Il Kung Fu in Sardegna

La sopravvivenza del Kung Fu tradizionale e della sua antica storia è strettamente legata agli insegnanti a cui va il merito di aver continuato a praticare e divulgare gli stili rappresentati dai Maestri: Chang Dsu Yao, Shin Dae Woung, Wu Zuyao.

Kung fu o Wushu? E' indispensabile chiarire un aspetto essenziale che ancora oggi in Italia è trascurato e confuso: la differenza tra Kung fu o Wushu tradizionale e Kung fu o Wushu moderno o sportivo. Significati ed origini del termine Kung fu non sono trattati in questo articolo, ma chi fosse interessato può consultare la pagina kuoshu.net. Per Kung fu tradizionale si intende, per convenzione ormai diffusa, l'insieme di tutte le Arti Marziali di origine cinese praticate e tramandate nel rispetto della metodica e dei principi di allenamento psicofisico messi a punto dai grandi Maestri che ne hanno dato origine in epoche piuttosto remote. Per Kung fu moderno o sportivo si intendono invece tutta una serie di sport da combattimento e forme di stili (Taolu) derivati dall'estrazione  parziale  di  tecniche ed allenamenti  di  Kung  fu  nati in  epoca  molto recente, che hanno come unica finalità la competizione agonistica. Nelle forme (Taolu) moderne, per esempio, si esaltano le tecniche in modo da renderle più acrobatiche, più teatrali e quindi più "sportive" senza curare la parte applicativa sia in termini di difesa che di benessere personale e quindi "Marziale". E' bene chiarire che non esistono sport da combattimento definibili 'Arte Marziale', come non esistono Maestri che condividono il modo tutto occidentale di estrarre concentrati di Kung fu per ottenere risultati veloci e semplici per scopi riduttivi come quelli dettati dalle regole delle gare. La "Via" della pratica tradizionale del Kung fu è complessa, prevede un inizio e non prevede una fine. Non ha per scopo la competizione se non quella nei confronti dei propri limiti che dovranno essere superati di volta in volta e non ha per obiettivo il raggiungimento di un grado. Secondo un detto cinese "raggiungere la vetta di una montagna serve solo per vedere quanto alta sia la vetta della montagna successiva". Niente di più appropriato per il Kung fu! A questo compromesso molti occidentali si arrendono e rinunciano, talvolta abbandonando, talvolta cercando vie più facili, più veloci e meno accurate. 

Il Kung Fu in Italia

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